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domenica, febbraio 28, 2010, 06:52 PM
luned' 22 marzo ore 18 alla Biblioteca Sharazàd di via Madama Cristina Torino "La laicità delle dinne: consuetudini domestiche e diritti civili con Luisa Accati, professoressa di Storia Moderna ed Etnostoria all'università di Trieste e Maria Luisa Dodero dell'associazione Donne per la difesa della società civile
lunedì 15 marzo ore 18, biblioteca Sharazàd, via Madama Cristina Torino "Nel mio cuore un altro paese"- lettura e discussione di testi di Rahel Levin Varnhagen con Ursula Isselstein e Palma Severi coordina Maria Pace Nemola letture a cura di Simona Carapella
lunedì 8 marzo ore 18 , biblioteca Sharazàd, via madama Cristina Torino presentazione de Il cammino delle donne in Italia e festa per tutte
lunedì 1 marzo ore 18, biblioteca Sharazàd, via Madama Cristina Torino Le donne e le scienza: immagini e realtà di un rapporto in continua evoluzione con la prof Bice Fubini,docente di Chimica all'Università di Torino
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La Democrazia è "un metodo per prendere decisioni collettive". Bobbio
domenica, febbraio 21, 2010, 03:39 PM
E. Scalfari su Repubblica di domenica 21 febbraio ricorda il Manzoni: " Dagli atrii muscosi, dai fori cadenti, Dai boschi, dall’arse fucine stridenti, Dai solchi bagnati di servo sudor, Un volgo disperso repente si desta; Intende l’orecchio, solleva la testa Percosso da novo crescente romor..." Ascoltiamo Fratelli d'Italia anzichè Italia amore mio (cliccate il link sottostante) http://www.villa-europa.it/fratellidItalia.mp3
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domenica, febbraio 14, 2010, 06:51 PM
Pensieri Spettinati
rubrica periodica a cura di Maridod
Smoke gets in your eyes (Fumo negli occhi) Niente da dire per ora su Bertolaso, che per simpatia, prestanza e limitata verbosità si staglia di un buon palmo su tutta la congerie governativa. Saranno i giudici a documentare e spiegarci. Quel che risulta chiaro è che il modello politico del “fumo negli occhi”, su cui la destra ha costruito il consenso, è difettoso e dannoso (e non solo per gli occhi). È evidente infatti che la concentrazione di troppi compiti e poteri nelle mani di uno solo (“qui niente chiacchiere”, “noi siamo quelli del fare”, “decidere rapidamente”) non può che portare a disattenzioni e scarso rispetto delle regole, nel migliore dei casi. Non si tratta perciò della questione di un singolo, ma di un problema di ordine generale. Spargendo fumo negli occhi degli italiani, dietro il miraggio dell’efficienza (che non c’è, basta andare alla stazione e prendere un treno), della rapidità (già, ma i risultati si vedono a distanza), del trionfalismo (che ignora o sottovaluta i problemi reali della gente), hanno creato in noi una granitica convinzione: basta con questi oligarchi affaristi, così spesso volgari e ignoranti! Torino, 14.2.2010
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lunedì, febbraio 8, 2010, 09:06 PM
Cosa rispondere ad un caso di depressione civica?
Care amiche
Il mio problema è questo: non riesco assolutamente più ad interessarmi di politica. Appena vedo o sento il nome di B fuggo a gambe levate, non mi piace quello che fa il pd, non mi piace quello che fa e che dice bersani, non mi piace nessuno. Anche se non partecipo ricevo la posta dei circoli pd di milano, quella di Libertà e Giustizia, e quella di Emily torino. Non le leggo nemmeno se non molto sporadicamente e senza riceverne alcuno stimolo. Mi sembra che il medioevo che stiamo vivendo sarà molto lungo e non so se ne vedrò la fine. Per quale scopo darsi da fare? E’ come se fossi afflitta da “depressione civica”. Come cavolo fate voi? Ho chiesto a mio zio che ha 87 anni ed ancora molto interessato a tutto e lui mi ha risposto: “Sai, alla mia età si sa che queste cose passano, sono transitorie, e quindi non cambia molto..” Io non ci credo. Penso che la storia sarà lunga, e intanto la società peggiora significativamente. Ho letto Serra che scriveva: “ Non mi piace arrendermi, e poi arrendersi significa mandare la mente in pensione”. Questo mi convince un po’ di più ma non è sufficiente a farmi uscire dalla depressione civica. Voi avete dibattuto il tema? Avete qualche testo da consigliarmi?
Qualcuna delle donne società civile ha maturato considerazioni trasmissibili ad altri?
Io credo che la differenza con gli anni passati, per me, stia nel fatto che non credo all’esistenza di una opposizione decente. Non vedo niente e nessuno a cui guardare e per il quale impegnarsi.
Sono proprio depressa, eh?
Un abbraccio
Renata
RISPOSTA:
Cara Renata, sì la depressione civica mi sembra un fatto grave... eppure è proprio da questa che partirei per cercare di capire dove si possa trovare un poco di luce in questo grigiore. Sono deprimenti i nostri rappresentanti politici e poichè con i nostri, che vorremmo ci difendessero, siamo ovviamente più severi, finiamo per perdere di vista che gli altri sono comunque in media peggio. Ma il discorso non è questo, anche a me i politici, quasi tutti, fanno cascar le braccia, ne salvo pochi, Rosy Bindi ad esempio e poche altre. Ma quello che ci fa sperare è invece il forte legame che in alcune occasioni viene fuori tra quelle/i di noi che non si arrendono e sono esterrefatte di quanto succede. Il nostro gruppo, nel suo piccolo, ne è un esempio, ma pensiamo al popolo dei viola, che da solo ha riempito un grande piazza e di cui tutti quasi subito hanno voluto dimenticarsi. Il nostro paese è diviso in due , da una parte i furbi disonesti collusi etc, all'altra quelli che credono ancora nella convivenza civile, nelle regole, nel rispetto delle istituzioni, nel dialogo per capire qualcosa di più. Il solco fra i due mondi è sempre più profondo e francamente è difficile capire la consistenza dell'uno e dell'altro, ma per quello delle regole (potrebbe forse costituirsi in un nuovo "partito di Azione") vale la pena esserci e darsi una mano. E quindi è proprio le tua "depressione civica", insieme a tante altre che si manifestano qua e là, la ragione di base per continuare a darsi da fare. Avranno vinto gli altri se alle prossime elezioni le astensioni aumenteranno ancora. Cito a questo proposito un bellissimo articolo di Paola Gaiotti De Biase, uscito alcuni giorni fa sull'Unità, dal titolo "io cattolica dico per fortuna c'è la Bonino" che finisce così "...E ricordare che l'astensione è sempre un voto a favore del peggio, una complicità di fatto, non una garanzia di maggiore purezza. finisco con il chiederti, perchè non ci vieni a trovare? con simpatia, nel senso etimologico del termine Bice
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